Resurfacing: il documentario sulla caduta e la rinascita di Andy Murray

Su Amazon Prime Video il documentario che mostra il calvario di Murray del biennio 2017-2019 dovuto all’infortunio all’anca che ha lungo ha interrotto la carriera del campione di Dunblane.

Disponibile su Amazon Prime Video dal 29 novembre, il documentario Andy Murray: Resurfacing, come perfettamente catturato dal titolo che gioca sulla doppia valenza del verbo inglese “resurface” (sia termine tecnico che indica il tipo di operazione a cui si è sottoposto Andy, ma che ha anche il significato di “riemergere”), racconta l’odissea vissuta dal campione britannico in seguito al suo infortunio all’anca fino al quasi incredibile ritorno alle competizioni.

Il documentario ripercorre le fasi più importanti della vita di Andy condizionata dalla patologia all’anca destra, definita in termini tecnici “conflitto femoro-acetabolare”, a partire dal match di quarti di finale a Wimbledon 2017 contro Querrey, conclusosi con un Murray che a stento riusciva a camminare. Da quel momento in poi, l’acutizzarsi dell’infortunio e l’insostenibilità del dolore, che Andy aveva rivelato di provare già da anni, lo hanno portato al primo intervento nel gennaio 2018 e alla successiva lunga riabilitazione.

Nel corso della visione, ad arricchire il racconto relativo al campione britannico, si alternano le testimonianze dei genitori, della moglie, del fratello tennista Jamie, del suo team, che rivela il carattere non sempre facile di Andy e con cui vengono mostrati simpatici siparietti, fino ad arrivare alle parole di Djokovic, Nadal e Federer, che con lui hanno detenuto per anni il titolo di Fab 4.

I mesi successivi alla prima operazione sono caratterizzati dalla frustrazione di Andy per un dolore che non accenna a scomparire mai del tutto e alla pressione che su di lui impongono i media, in particolare per la stagione sul verde. Andy decide così di partecipare ai tornei del Queens e di Eastbourne, in cui viene sconfitto subito, dando poi forfait a Wimbledon. Si ripresenta sul cemento di Washington in cui riesce a vincere tre importanti partite, l’ultima delle quali, contro Copil, lo fa scoppiare in lacrime amare per la consapevolezza, spiegata successivamente davanti alla videocamera del suo cellulare, che per lui si sta avvicinando la fine e che il suo corpo gli dice che non può più continuare.

Nel documentario, sono molti i momenti intimi come questo video, insieme ai messaggi vocali, in cui Andy si apre e arriva a raccontare come il tennis per lui non sia solo uno sport, ma molto di più; il britannico si spinge a spiegare le radici della sua passione, nata fin da piccolo, quando, dopo un periodo di difficoltà legato ai fatti di Dunblane e al successivo divorzio dei genitori, il tennis era per lui: “Una via d’uscita, la cosa che mi permetteva di ritornare quel ragazzino pieno di tutte quelle domande”.

Il documentario ci mostra poi il memorabile e commovente annuncio del ritiro di Andy dal tennis alla vigilia dell’Australian Open 2019 e la sconfitta al primo turno dopo la battaglia con Bautista Agut, in cui il britannico riceve un caloroso addio dal pubblico. Questo però, sarà tutt’altro che un addio: da qui, infatti, parte la rinascita di Andy, che, nello stesso mese, decide di sottoporsi ad un intervento in cui la sua anca viene rivestita con una protesi di metallo, nella speranza di ritrovare condizioni di vita normali. Da questo momento, però, avviene quasi l’impensabile: dopo l’operazione, il dolore scompare del tutto e in Andy torna il pensiero, mai del tutto scomparso, di riprendere a competere, che si realizzerà poi con il ritorno in doppio e la vittoria con Lopez nel torneo del Queens.

Il documentario risulta interessante per gli appassionati di Tennis e non solo, poiché, prima del Murray tennista, mostra il Murray uomo, pieno di paure e debolezze, ma anche cambiato da quest’odissea, più sereno, con la costante voglia di non arrendersi di fronte a niente. Il racconto del documentario si ferma prima dell’incredibile ritorno alla vittoria di un torneo Atp in singolo nel torneo di Anversa ad ottobre 2019 e dell’annuncio della partecipazione in singolo agli Australian Open 2020 e chissà che nella storia del vecchio Andy non ci siano ancora tante pagine da scrivere.

Diletta Tanzini

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