Dominic Thiem parla dei cambiamenti in corso d’opera nel tennis 

Dominic Thiem, attuale numero 3 del mondo, afferma che il tennis non tornerà più quello di prima per molto tempo di Nicola Devoto

Dominic Thiem ha giocato parecchio negli ultimi tempi, partecipando ad alcuni tornei di esibizione svoltisi in Europa. Ha vinto l’Adria Tour in Serbia e ha giocato all’Ultimate Tennis Showdown di Patrick Mouratoglou in Costa Azzurra. 

Il campione austriaco non è però certo di essere presente sia agli US Open che al Roland Garros e valuta se disputare l’uno o l’altro Slam. A Parigi raggiunse la finale l’anno scorso e la terra battuta è sempre stata la superficie ideale per esprimere al meglio il suo tennis. 

Dominic Thiem, in un’intervista al noto quotidiano austriaco Kronen Zeitung, ha parlato del suo attuale momento di forma, delle sue previsioni sull’immediato futuro e della ripresa del circuito: “In questo momento mi sento molto bene. Ho giocato diversi tornei esibizione negli ultimi due mesi e non sono affatto stanco. Volevo davvero giocare di nuovo a tennis, dato che il mio inizio dell’anno è stato molto buono. Durante questo periodo di confinamento a casa mi sono concentrato molto sull’aspetto fisico e già quando sono tornato ad allenarmi ho deciso di migliorare il rovescio e lavorare molto sul servizio. 

Dominic Thiem

Thiem affronta il tema relativo all’Adria Tour dove si è verificato il contagio da Covid-19 per quattro giocatori presenti al torneo esibizione nei Balcani, organizzato da Novak Djokovic, anch’esso poi risultato positivo al tampone. Per l’austriaco l’evento è stato ideato per una buona causa, tralasciando purtroppo il rispetto delle regole sul distanziamento sociale e le norme anti-contagio: “Nessuno di noi presenti al torneo ha agito secondo cattive intenzioni, abbiamo visto tante persone e bambini felici e partecipi e abbiamo finito per dimenticare un po’ tutti le regole “. 

Il tennista di Wiener Neustadt è convinto che non ci saranno più gli spettatori negli stadi ad assistere ai match per ancora molto tempo: “L’atmosfera dei vari incontri sarà molto diversa da prima, la vivremo tutti con un altro spirito, sia noi giocatori che gli appassionati di tennis. New York, Parigi e Melbourne accolgono ogni anno, in occasione del proprio torneo dello Slam, mediamente tra le 60.000 e le 70.000 persone ogni giorno nelle rispettive strutture sportive . Dovremo abituarci a questa nuova normalità per alcuni anni e ci mancheranno le abitudini di prima“. 

L’ ordinamento degli US Open impone ai giocatori partecipanti di essere accompagnati da una sola persona del loro staff tecnico: “Penso che sia uno sbaglio, dovrebbero consentire invece di essere inclusi nel viaggio almeno tre o quattro persone dell’equipe . È rischioso andare a giocare il torneo più importante dell’anno senza il proprio fisioterapista o senza l’allenatore. Scegliere da chi farsi accompagnare in questi tornei è estremamente arduo” conclude Dominic Thiem.

Nicola Devoto

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