Giochi Olimpici spostati al 2021: Federer e sorelle Williams potrebbero resistere ancora

I dominatori del primo decennio del Duemila potrebbero regalarsi l'ennesima stagione evitando di chiudere le loro carriere in un 2020 devastato dalla pandemia di Covid-19. Di seguito un'analisi delle ragioni per cui continuare potrebbe essere la scelta più romantica, per noi e per loro.

Di pochi giorni fa è la notizia del rinvio ufficiale dei Giochi Olimpici. Tokyo 2020 diventerà Tokyo 2021, perché il governo giapponese non ha potuto trascurare la complicatissima situazione in cui si trova il mondo. La pandemia non rispetta la rassegna olimpica che nell’Antica Grecia fermava anche le guerre. Anzi il Covid-19 ci riporta indietro di quasi 90 anni. È il momento più difficile per l’umanità dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. E Tokyo sarà infatti la prima Olimpiade a non disputarsi dai tempi degli appuntamenti 1940 e 1944. A differenza di queste due, mai recuperate, quella di Tokyo sarà la prima Olimpiade moderna (da Atene 1896) a disputarsi in un anno dispari. Un rinvio assolutamente giusto e necessario, che certamente cambierà però i piani degli atleti di tutto il mondo. Se è vero che nel tennis, uno sport estremamente denso di tornei ora difficilmente recuperabili, si libera una preziosa settimana in calendario, l’anno di ritardo potrebbe incidere su molti top player non più molto giovani.

VENUS ASPETTA SERENA? – Negli uomini Rafael Nadal e Novak Djokovic avranno rispettivamente 35 e 34 anni, ma nonostante una possibile flessione niente fa pensare che mancheranno in Giappone. Nelle donne, la Top-20 ha un’età media molto bassa, quindi nessuna di loro, infortuni permettendo, mancherà. Il problema si pone però per tre delle leggende attualmente in attività. Le tre più longeve, che hanno iniziato e vinto tornei addirittura già nel millennio scorso. Si tratta ovviamente di Roger Federer e delle sorelle Williams. Mentre Venus compirà 40 anni a giugno del 2020, Federer e Serena sono classe 1981, e 40 li compiranno proprio nell’anno olimpico (Federer 8 agosto, Serena 26 settembre). Venus Williams durante i Giochi Olimpici avrebbe addirittura 41 anni, esattamente 21 in più dello storica doppietta d’oro a Sydney 2000, quando il doppio lo vinse proprio insieme alla sorella. La maggiore della coppia che nel doppio trionfò anche a Pechino 2008 e Londra 2012, è ormai scesa alla 67esima posizione mondiale. Trovare continuità dal punto di vista fisico diventa sempre più difficile, eppure la perseveranza è in questo caso segno tangibile di una passione infinita più forte dei risultati che mancano oramai da un po’. Non c’è ancora un piano per il suo ritiro, per ora si va avanti, finché il divertimento è maggiore della fatica e del dolore. O forse, addirittura, finché resiste la “piccola” Serena, magari per un addio di coppia, in grande stile. Neanche Serena ha annunciato di aver pianificato il proprio ritiro, soprattutto perché a differenza della sorella ha un obiettivo molto preciso. Il famigerato 24esimo Grand Slam, primato della sola Margaret Court, le sfugge da oramai quattro finali consecutive e la tormenta. Alla loro età diventa difficile pensare di vedere, il prossimo anno, una sola delle due sorelle a Tokyo. Sembra un torneo da “entrambe o nessuna delle due”. E quella giapponese, che sarà certamente la loro ultima Olimpiade, potrebbe essere anche il loro ultimo torneo in generale, escludendo una possibile passerella finale agli Us Open. Molto dipenderà dai risultati di Serena tra la fine del 2020 e il 2021. Solo se la numero 9 Wta dovesse raggiungere il 24esimo Major le due sorelle potrebbero rinunciare alla competizione dei Cinque Cerchi. In caso contrario, quello in Asia potrebbe essere “l’ultimo ballo” solo se Serena dovesse definitivamente darla vinta al tempo e a Margaret Court.

Williams sisters Sydney 2000

FEDERER PIÙ SICURO – Quanto all’elvetico, che proprio ieri ha donato un milione di franchi svizzeri ai più bisognosi per fronteggiare la pandemia, la situazione sembra più chiara. A differenza delle sorelle Williams fisicamente è messo meglio, e anche al di fuori degli Slam si diverte e fa divertire. Già detiene in solitaria il record di Major, ma ne insegue altri. Quando poche settimane fa annunciava l’intervento al ginocchio, come obiettivi principali della stagione poneva proprio Wimbledon e l’Olimpiade. Un torneo che ossessiona più i suoi fan che lui probabilmente. Federer però è stuzzicato in maniera continua dall’idea, perché il torneo olimpico è abbastanza diluito per chi affronta un solo torneo, e finale a parte si svolge nel formato dei due set su tre. Senza Giochi Olimpici e con Wimbledon a fortissimo rischio, quella che potrebbe essere l’ultima stagione potrebbe essere troppo banale. Sarebbe una camminata trionfale verso la fine senza alcune delle tappe fondamentali. E senza Wimbledon sarebbe addirittura un’offesa alla sua stessa storia. Soprattutto dopo i due match point sprecati lo scorso anno, che hanno lasciato un conto in sospeso. Lo svizzero, poi, che ha riacquistato poco tempo fa il marchio “RF” dalla Nike, ha firmato nel 2018 un contratto con Uniqlo, casa di abbigliamento, casualmente, o più probabilmente no, proprio giapponese. È vero però che il rinvio gli scombina un po’ i piani. A differenza di Serena Williams, per Federer sarebbe più importante poter puntare alla vittoria finale nel torneo olimpico. L’oro è arrivato solamente in doppio a Pechino 2008, poi il beffardo argento in singolare, proprio sul Centre Court, nel 2012. E con un anno in più, che non è solo un anno di vecchiaia per lui, ma anche tanta esperienza in più per i giovani, vincere, o anche solo avvicinarsi a farlo, potrebbe essere molto più difficile. Quanto alla presenza, però, i dubbi, sono sempre meno. E sarà questa volta sì un caso, ma dopo la decisione ufficiale del CIO sul profilo Instagram di Stanislas Wawrinka proprio insieme a Federer, con le due medaglie d’oro conquistate in Asia dodici anni fa.

Federer Wawrinka Beijing 2008

 

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