Australian Open, ottavi: uragano Danielle Collins, Angelique Kerber K.O. Pavlyuchenkova batte Stephens al terzo

La n. 2 del mondo, campionessa a Melbourne nel 2016, viene spazzata via dalla statunitense, raccogliendo solo due game. La russa supera in rimonta la vincitrice degli US Open 2017 e centra il secondo quarto di finale agli Australian Open, concedendosi la possibilità di conquistare la prima semifinale Slam in carriera.

Un uragano scuote la prima giornata di ottavi di finale femminili agli Australian Open 2019: Danielle Collins, 25 anni e n. 35 del mondo, batte la n. 2 del mondo Angelique Kerber, qui campionessa nel 2016, con un nettissimo 6-0 6-2 in 58 minuti. Si tratta di una delle più dolorose sconfitte nella carriera della tedesca, che nonostante non fosse nella sua forma migliore, è stata totalmente distrutta dalla tennista della Florida, che ha trovato la chiave per toglierle tempo e impedirle qualsiasi forma di difesa. La chiave della vittoria, oltre all’ottimo servizio, sono state le soluzioni di grande anticipo (ben 29 vincenti), soprattutto in risposta – tra le qualità maggiori dell’americana – che hanno spesso tolto ritmo alla tre volte campionessa Slam, sorprendendola con colpi angolati e strepitosi contropiedi, uniti a un gioco vario e intelligente. Con un dropshot finale Collins, che non aveva mai vinto un primo turno Slam, conquista i primi quarti di finale Major della sua carriera, battendo avversarie del calibro di Julia Goerges e Caroline Garcia.

UN CASO SINGOLARE – La storia di Collins è abbastanza particolare: è entrata nel professionismo solo da pochi anni, avendo disputato i primi tornei Wta nel 2016, a 22 anni. Ha iniziato a giocare all’età di 8 anni, contro un muro oppure aiutata da persone più grandi, viste le condizioni economiche precarie della sua famiglia, che le precludono la possibilità di giocare nei tornei internazionali, ma solo in quelli locali. A 16 anni diventa la miglior tennista americana under 18, ma invece di intraprendere la carriera del professionismo, decide di accettare una borsa di studio da 50mila dollari alla Virginia University, dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Nel 2014 ottiene una wild card agli US Open, dove dà filo da torcere e strappa un set all’allora n. 2 Simona Halep: per ottenere i 45mila dollari del primo turno avrebbe dovuto diventare professionsta, ma lei rifiuta e preferisce continuare gli studi, per paura di un possibile infortunio che le avrebbe precluso una carriera. Dopo la laurea nel 2016, Collins decide di fare il grande salto e diventare pro: i primi risultati importanti li ottiene l’anno scorso, quando raggiunge ottavi e semifinale rispettivamente a Miami e Indian Wells (battendo, fra le altre, Madison Keys e Venus Williams). I risultati di questa settimana confermano le qualità di Collins (prima giocatrice con formazione universitaria a raggiungere quarti Slam dal 2004, quando ci riuscì Lisa Raymond), che ha ancora tempo per diventare una top-player. Il suo sogno a Melbourne non è finito: la sua prossima avversaria, la russa Anastasia Pavlyuchenkova, dovrà stare molto attenta a non lasciarsi sorprendere da questa nuova stella del firmamento Wta.

SORPRESA PAVLYUCHENKOVA – Nella sessione serale, un’altra sorpresa sconvolge la Rod Laver Arena: Anastasia Pavlyuchenkova, 27 anni e n. 44 al mondo, batte in rimonta Sloane Stephens, 25 anni e n. 5 del mondo, al termine di una prodigiosa rimonta terminata 6-7(3) 6-3 6-3 in due ore e 34 minuti. Lottatissimo il primo set, dove l’americana si porta avanti 2 a 0 ma viene contro-brekkata nel settimo gioco: nel tie-break Stephens è più lucida e dal punteggio di 3 pari mette in fila 4 punti consecutivi. Nel secondo però arriva la reazione della russa, che recupera di nuovo da uno svantaggio di 0-2 e poi, dal 3 pari, mette in fila 3 giochi consecutivi. Nel terzo la russa, devastante al servizio e negli scambi piega una Sloane sempre più imprecisa e pasticciona: la vincitrice degli US Open 2017 riesce a tenere la battuta nel rocambolesco primo game, dopo aver annullato ben 8 palle break. Dall’1 pari le avversarie si brekkano per un totale di 6 volte: alla russa basta tenere l’unico turno di battuta, che ha il sapore di un break, per chiudere l’incontro. Per Pavlyuchenkova è il secondo quarto di finale in carriera agli Australian Open (dopo quello ottenuto nel 2017) e il quinto in totale (ha raggiunto questo risultato in tutti gli Slam). Dopodomani avrà una ghiotta occasione per conquistare la sua prima semifinale in un Major contro la sorpresa Danielle Collins.

Australian Open, 20 gennaio – Cronache prima parte

In aggiornamento

Australian Open (Melbourne, cemento, $59.687.000) – Tabellone – Ottavi di finale:

[8] P. Kvitova b. A. Anisimova 6-2 6-1
[15] A. Barty b. [30] M. Sharapova 4-6 6-1 6-4

[5] S. Stephens vs A. Pavlyuchenkova 7(3)-6 6-3 6-3
D. Collins b. [2] A. Kerber 6-0 6-2

 

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