Clijsters, che coraggio

La trentaseienne belga, vincitrice di 4 Slam e 41 tornei, ha deciso di tornare nel circuito Wta. Sono passati più di sette anni dal suo ultimo match ufficiale.

Le ragazze regalano sempre e indiscutibilmente emozioni. Molte di più dei loro colleghi maschi, a dirla tutta. Mentre lo US Open dei signorini aveva un solo vincitore possibile almeno da quattro giorni prima della fine del torneo, quello delle donne è rimasto aperto fino all’ultimo quindici, e si è concluso con una delle sorprese dell’anno. Se non ci si aspettava l’elezione di Bianca Andreescu a regina di New York, probabilmente ci si attendeva ancor meno il secondo ritorno al tennis giocato di una certa Kim Clijsters. Che tra l’altro il torneo di Flushing Meadows lo conosce più che bene, visto che lo ha vinto per tre volte.

La trentaseienne belga ha infatti deciso di annunciare il suo comeback attraverso un video diffuso via social network. Mi ha colpito molto il modo in cui lo ha fatto: lei, quattro volte campionessa Slam, con quarantuno titoli vinti in carriera, non ha detto che tornerà per provare a vincere, come sarebbe stato lecito aspettarsi. Ha detto, con tutta la semplicità del mondo, che cercherà di essere la miglior tennista che possa essere. È una frase molto coscienziosa e consapevole, se ci si pensa bene. Che apre le porte ad una sfida con sé stessa, prima che con le altre. Vuole riuscire a dare ancora il massimo. È una scelta temeraria, quella di Kim: dopo esser diventata madre di Jada, Jack e Richard, ha deciso di rimettere in discussione la sua carriera. Perché le manca il tennis, le mancano le sensazioni che solo l’amato gioco può dare. E lei le conosce bene. 

Kim Clijsters inizierà a giocare tornei ufficiali dal 2020. Dato che è stata numero uno del mondo può godere di wild card illimitate, e quindi è giusto aspettarsi che la vedremo nei tabelloni principali di tornei di prima grandezza. A iniziare magari dagli Australian Open, Slam che ha già vinto nel 2009 sconfiggendo in finale Caroline Wozniacki. Due anni prima Kim aveva annunciato il suo primo ritiro dal tennis, una scelta causata dai molti problemi fisici e, soprattutto, dalla forte voglia di creare una famiglia con l’attuale marito Bryan Lynch, ex giocatore di basket. Nel mese di giugno del 2008 è nata Jada, la primogenita, e nel 2009 Clijsters ha compiuto quel ritorno straordinario: in tre anni si è presa tre Major (due Us Open e un Australian Open). Nel 2012, poi, si è ritirata per una seconda volta, che fino a tre giorni fa era quella definitiva. La bionda belga ha deciso di tornare a bussare con garbo al cancello dell’Olimpo Wta. L’ultimo match fu il 29 agosto 2012, perse in due set contro Laura Robson al secondo turno di New York. Delle giocatrici in attività, solo Serena e Venus Williams hanno vinto più tornei di Clijsters (settantadue e quarantanove).

“Voglio sentirmi in grado di raggiungere il livello che ho in mente”, ha spiegato Kim. “Mi è piaciuto molto, davvero molto stare a casa a godermi la famiglia. Però mi il tennis mi è mancato tanto”. Ritornare a giocare dopo sette anni di inattività agonistica è una delle scelte più audaci che io ricordi, soprattutto se il tuo nome è Kim Clijsters e fai parte di quelli che hanno già segnato la storia del gioco del tennis. Anche perchè le persone, si sa, fanno in fretta a cambiare opinione; il passo dall’essere ricordata come la quattro volte campionessa Slam o come quella che perdeva dalla mille del mondo è breve.

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